12 agosto 2010

QUESTIONI GEOMETRICHE!

La matematica non è un’opinione.

Ok.

Lo so, ma noi non ci siamo mai piaciute sin dai tempi della scuola, figuriamoci dopo con tutta la terribile faccenda delle entrate e delle uscite passando per lo shopping.

È una materia proibizionista, poco fantasiosa… con quella sua cruda realtà!

Comunque nemmeno con le sue sorelle mi sono mai trovata troppo bene, storie di antico astio con il disegno tecnico: poca precisione e molte ombre-abbassavoti causate dal passaggio della mano sulle intoccabili righe.

Geometria: una gatta da pelare! (che orrenda espressione… non l’avevo mai osservato, non la userò più …mmm… la sostituirò con “una cifra di frutta da sbucciare” che è comunque un incubo!!!!) :)

…e così via passando, se è vera quell’antica storia – ma io credo di sì -, per la musica con la sua affinità mentale alla logica numerica.

Quindi niente di strano se dico che quando una ragazza cerca di far entrare il suo intero guardaroba estivo in… 1metro²????? (l’ho detto che non le so fare ‘ste valutazioni!) di valigia le è sicuramente sfuggito qualcosa.

Quando Io e LUI con la Kitty e Akira siamo andati a Parigi abbiamo prenotato un volo con solo bagaglio a mano ed erano tutti strapreoccupati per me, che non ce la facessi sforando nel peso del bagaglio (max 10kg) e dovendo quindi pagare una mora o addirittura presentandomi all’imbarco con una valigia da stivare.

È chiaro a tutti ormai EMME-LOGISTICA –GEOMETRIA sono un trittico infernale!

Ma io sono cocciuta e ho preso questa cosa tra me e i bagagli come una sfida.

Dopo diversi round persi e una domenica intera a lottare contro la teoria dello spazio (con il prezioso supporto telefonico della Polly che intanto viveva la vita!)devo dire di ritorno dalle vacanze al mare che sono soddisfatta: ho portato tutto quello che volevo compreso accessori, bijou e gli amati cerchietti abbinati ai vari completi, ho usato tutto e sono stata pronta anche per l’evenienza sfigata: 10 giorni al mare e almeno 1 di brutto tempo(non ne sono concessi più di 2!!!), anche il beautycase a ‘sto giro l’ho azzeccato, l’unica pecca? Ho fatto la splendida portandomi dietro 2 -e dico 2- libri che hanno solo beneficiato del cambio d’aria e nulla più perché poi per me in estate ci sono solo un po’ di gossip e gli amati mensili con le anticipazioni della moda autunno inverno che naturalmente tornano a casa con me!!! (e anche per loro avevo già una soluzione :))*

Mi sono preparata sbirciottando consigli su internet e facendo tesoro di una valanga d’errori da viaggiatrice, certo bisogna considerare che una valigia cambia moltissimo in base sia alla destinazione che al tipo di viaggio: on the road, in albergo, affittando una casa, viaggiando in aereo o in macchina…

Comunque! Ecco qualche piccolo EMME- suggerimento che spero possa tornarvi utile. Hi hi hi!

• Non ridursi a fare tutto all’ultimo momento!La mia amica RaG insegna. Se non si è capaci di sostenere un liberatorio “vado all’avventura” e “me ne frego di indossare il nero con il blu” (vi prego non fateloooooooooooo!) avrete bisogno di un pochino di tempo per pensare ai completi da giorno e da sera e prepararli , evitando così l’odiosa ricerca tra la roba da stirare ed i lavaggi dell’ultimo minuto con il rischio “odore di freschino” (sapete di… umidiccio…) diffuso in tutta la valigia.

• Non portare troppa roba. E soprattutto troppe scarpe (è il momento più duro lo so!): due da giorno e due da sera che soddisfino le diverse gamme di colori dei capi portati per 10 gg sono più che sufficienti! (e non dimenticate qualcosa per l’eventualità pioggia buuuuuuuuuuuu)
• Preparate mentalmente i vostri completini accessoriandoli dalla testa ai piedi; anche qui cercate di ottimizzare le risorse! Io ho preparato una pochette per i bijou ed una per i fermacapelli per poter sfruttare meglio gli spazi che si formano tra gli abiti mentre le spille (solo 2 giuro!) ed il cerchietto più delicato gli ho messi tra i vestiti per “proteggerli” e non deformarli.

• Procuratevi delle custodie singole per le scarpe, anche qui per potersi giostrare meglio, e due sacchetti : uno per l’intimo, l’altro per la “lavanderia”.

• Per le cose delicate (i-pod, carica batterie, fotocamera…) esistono delle sacche rinforzate oppure si possono usare i sacchetti di plastica a bolle se si sono conservati, con il doppio scopo di avere un fantastico antistress in caso ce ne sia bisogno: non è stupendo scoppiarle ?!

• Se il tipo di viaggio lo consente io porto sempre un beauty a parte. E se l’albergo non ce l’ha o per ogni altra sistemazione: phon da viaggio. In ogni caso è il momento delle minitaglie e degli amati campioncini! Anche Sephora mi ha dato un grande aiuto in questo con quei suoi utilissimi kit da viaggio in cui è possibile travasare i prodotti a cui siamo più fedeli. E se vie è impossibile rinunciare ad un goccio del vostro profumo?! Io sempre lì ho comprato un simpaticissimo dispenser spray tutto brillantinato (che a dire la verità è ormai diventato un “must have” della mia borsa quotidiana).

• Ed infine i consigli della nonna: una giacchina, il mio ombrellino rainbow pieghevole ultraleggero, una pashmina passepartout, un jeans che va su tutto(!),una bustina con qualche refill delle nostre medicine di fiducia che è anche un gesto scaramantico per non usarle mai!

• * P.s. le mie mitiche Catta tempo fa mi hanno regalato una borsa Samsonite che chiusa è piccola e accartocciabile come un k-way ma aperta……….. è quasi un bagaglio a mano nel caso mettiate da parte la ragioneria e vi concediate un po’ di shopping!



1 agosto 2010

L'OPERA E IL CASTELLO

Prendi un castello: trionfale e popolato di giorno, magico e maestoso la notte.

















Prendi un principe poco azzurro e molto più mediterraneo.

Prendi una principessa metropolitana con i suoi tacchi 10 per elevarsi un po’ :)!

Pensali correre come matti tutt’intorno al perimetro del castello incontrando due volte lo stesso ignaro signore con il cane e l’espressione incredula di chi ha appena partecipato alla prima messa in pista di cloni umani a Milano mentre si domanda: “ma quei due in nero (certo come non notare il famoso cerchietto a fiore di lei????)che adesso arrivano trafelati da sinistra non erano stati in questo stesso punto 3 nano secondi fa diretti verso destra?”

…ma lui non sa che i due -freschi e sorridenti in apparenza- stanno sudando anche l’anima e che quel sorriso è più simile a una paresi, sì, una smorfia cristallizzata di lei che nemmeno sotto tortura ammetterebbe mai che quei fantastici sandali una ragazza a volte li vorrebbe scagliare!

Ma torniamo a noi e ai nostri protagonisti che dopo un giro a gratis in 3minuti netti delle mura sforzesche ritornano lì da dove erano partiti (e sarebbe stato carino stare!): il cancello chiuso del castello dove solo chi ha i prodigiosi biglietti può entrare.

Immagina così che i nostri posseggano i biglietti(conquistati gratuitamente sfidando un’ardua coda mattina-prestissimo-tempo il lunedì precedente grazie ad un’iniziativa culturale del comune) e che i due possano proseguire verso la loro prima opera: “Il barbiere di Siviglia”.
Lo spettacolo è già iniziato, solo posti in piedi.
In ogni favola c’è sempre una piccola seccatura, un difetto su cui i protagonisti devono lavorare…

Prendi tutta la buona volontà dei due nel seguire la rappresentazione tra i gorgoglii, i magistrali acuti e i falsetti senza capire quasi nulla… o forse no…

Immagina che la tentazione di avere per un attimo tutto per sé il cortile del castello e di goderne le luci che ne esaltano il profilo sia troppo forte e che le bellissime voci trasportate dal vento che nel frattempo si è alzato accompagnino la loro passeggiata trasformandosi nel migliore (e forse unico!!!) primo approccio con la lirica.




E vissero sempre in ritardo e contenti!

il mio sottofondo musicale: "il factotum della città" Rossini