31 ottobre 2011

I-POD, AUTORADIO E ALTRI CANTORI METROPOLITANI

Sulla metropolitana stamattina mi sono fermata per un attimo ad osservare una ragazza ( molto composta, look alternativo... stile universitaria!) che iPod nelle orecchie sprofondava nella sua musica.
Letteralmente!

Il mio sguardo si è fermato li perché proprio la vedevi che non era dei nostri, non riusciva a trattenere il movimento delle labbra per canticchiare e gli occhi... Gli occhi, ragazze ve lo giuro soffriva: le sopracciglia aggrottate, un leggero movimento accompagnatorio del capo, avesse potuto secondo me se li sarebbe strappati 'sti auricolari dalle orecchie e sarebbe saltata sul sedile per cantare a squarciagola tipo Bridget Jones  nel suo assolo storico di "all by myself".
Capito come??!!

Certo! ...e come non si potrebbe! A parte la simpatia che mi suscitava la capivo perfettamente infatti questo è proprio il motivo per cui - e c'era ancora il walkman!!!- ho appeso le cuffie al chiodo: ti rapisce, la musica ti cattura e ti porta via. Se poi sei una sensibilona meteropatica come me ti influenza: canzone triste=> riga nera per tutto il giorno!!!
Che poi è un'arma a doppio taglio perchè voi mi direte:" allora canzone allegra=> ricarica energetica". Vero. Ma quanto ti conviene alle 8 di mattina, pressata in metropolitana senza alcun rispetto della bolla d'intimita insuperabile di ognuno di noi, con i pensieri della giornata lavorativa da affrontare e magari troppe poche ore di sonno alle spalle essere caricata a molle??!!

*_*

...certo devo ammetterlo: non avrei mai potuto superare l'esame di maturità senza l'ascolto ripetuto fino all'ultimo secondo dell'intro di "'o cammello nnamorato" di Pino Daniele... Ah! Bei tempi!!!
...e comunque secondo me c'è un ulteriore possibile effetto collaterale, perché dai, diciamocelo se non hai finito la canzone, magari la tua preferita del momento spegnere tutto  quando sei arrivato dove dovevi andare  è troppo uno sclero!!!
...Come quando sei in macchina  e dovresti proprio scendere ma ti scoccia non sentire il finale o  quel fantastico ritornello che ti fa ballare sul sedile!
A me è capitato proprio domenica con una canzone dei modà, tra l'altro ero stra in ritardo e non potevo proprio tergiversare in macchina, meno male- botta di fortuna- nel negozio dove sono entrata ascoltavano la stessa radio!
:)
Un'ottima soluzione secondo me è la filodiffusione, io la metterei ovunque: nelle sale d'attesa, in tutti i negozi, in stazione... peró roba bella, varia- certo per accontentare tutti i gusti- non quelle schifezza che ti propinano pedanti i centralini telefonici...
Unica eccezione( almeno per qualche ora al giorno): la metropolitana! perché io quelli che suonano dal vivo a volte sono così bravi che li assumerei!!!
Però quello che mi fa più sorridere è un ragazzo, anche piuttosto stonato, che oltre a crederci di brutto è capace di ridere e di far ridere quasi sempre una Milano a volte troppo seria e diffidente.
Lui canta " grandi classici italiani": Zero, Cotugno, Battisti, 883... e chiede l'aiuto dei passeggeri per la realizzazione della performance. Ti gasa con frasi tipo" dai che ce la facciamo, sto ritornello ci viene meglio!" oppure  fa saltare la base " se no la signora bionda scende" " dai milanooo tutti insiemeeeeee"!!!!
È buffo!

....oh! scusate è la mia fermata...devo scendere!
Have a good time
Buon caffè
emme

P.s. Facciamo un commento su quel gran figo di Mengoni che tempo fa si aggirava cantando tra increduli ( e fortunati!) passeggeri della linea verde??!!

io la pochette a forma di  melina e gli auricolari
intanto in borsa me li porto sempre...non si sa mai
 mi prendesse l'irresistibile voglia di canticchiare!!!!




il mio sottofondo musicale:" 'o cammello nnamorato" pino daniele

20 ottobre 2011

IL TEMPO CHE VORREI

È l’eterna lotta tra i romantici ed i cinici, tra i realisti ed i sognatori, tra chi ancora riesce a credere nell’amore sopra ogni cosa e chi forse è  stato scottato o si è fatto male…
Tutto è cominciato una miriade di giorni fa: cena da me, le ragazze si sono scambiate un libro di Fabio Volo “ il tempo che vorrei”.  La Betty l’aveva portato per prestarlo alla Ro, Mila e Charlotte l’avevano appena finito di leggere anche loro e io –la solita "tonna"!- non sapevo nemmeno di cosa parlasse quando in codice -per non rovinare la lettura alla Ro- hanno cominciato un gran dibattito riguardo il finale.
Un dibattito acceso, sentito a cui poi abbiamo potuto partecipare anche io e la Kitty pur ignare della storia perché siamo andate a finire sui “massimi sistemi”, su temoni come: l’amore, le storie importanti, l’impegno che ognuno di noi chiede e dà al proprio compagno/a…
Insomma voi capite, mica roba da poco, ci siamo appassionate e la faccenda è anche continuata per qualche tempo via mail dopo che la Ro ha terminato la lettura.
E io? non ci capivo niente ed iniziavo fortemente ad incuriosirmi…
L’unica cosa che mi era chiara era che in questo libro veniva lasciato un margine all’interpretazione. Una porta aperta, oggi la chiamerei una piccola speranza avendo letto il testo ed essendomene fatta un’idea, perché l’autore qui gioca con il sospeso. Lui sa come va a finire (o forse no????), comunque la fine è lì –letteralmente tra le righe- ma non è dichiarata e così ognuno può metterci del suo.
A questo punto, ditemi voi, potevo io non chiedere alla Betty di far arrivare il manoscritto del contendere anche tra le mie mani???
Ovviamente no! Così me lo sono fatta prestare e quando noi ragazze ci siamo regalate un weekend solo per noi in Toscana lo scorso aprile l’ho portato con me.
…e ho fatto bene perché adesso associato a questo titolo, a questa già di per sé davvero coinvolgente storia, ho anche un ricordo carissimo, un’immagine: in riva al mare accoccolate ad ascoltare la Charlotte che legge ad alta voce “il tempo che vorrei” e noi tre, come bimbe, accoccolate nei nostri felponi a non perderci nemmeno una parola…
Ieri era “Cenerentola” una storia d’amore e oggi? … sempre così! Una storia d’amore ma più complessa e  raccontata dal punto di vista maschile, di un uomo che ancora aveva bisogno di tempo per imparare ad amare o a concedersi di farlo…
E qui arriviamo al punto.
Passano i mesi ed io mi accorgo di dover  ancora restituire il libro,ma come lo prendo in mano dalla libreria per metterlo in borsa la questione si riapre: altre persone stessi temi:
(SE NON LO AVETE LETTO ED AVETE INTENZIONE DI FARLO SMETTETE DI LEGGERE PERCHE’ STO PER DIRE QUALCOSA CHE POTREBBE ROVINARVI IL FINALE!!!!)
Tornerà lei? Non tornerà? Era un ultimo grande momento per dirsi addio o si sono ritrovati?
E poi più ampie questioni: lei potrà mai davvero perdonarlo? Si può credere nel cambiamento di una persona che abbiamo amato e che ci ha ferito? Siamo sinceramente in grado di ricominciare daccapo? E quando tardi si trasforma in troppo tardi?
E chi come me risponde sì a tutta questa schiera di domande è solo un inguaribile romantico sognatore o è sulla strada giusta per l’amore?
Mi fa simpatia che questo testo scateni ogni volta un  gran can can di reazioni perché parlare di sentimenti non poi così facile, è un argomento talmente personale ed intimo che –anche se i ragazzi forse credono il contrario circa il mondo femminile- non è semplice aprirsi e discuterne perché richiama a troooooooooppe cose importanti come l’esperienze vissute, la famiglia, l’infanzia, gli ideali, gli incontri fatti e come tutto ciò ci abbia forgiati.
Io ve lo dico, sono una che si emoziona facile, che nelle storie dei protagonisti di film e romanzi si immedesima,si fa coinvolgere ma con ‘sto libro ho pianto.
Perché lo capisco che ci possa volere “un” tempo per conoscersi e capirsi per poi potersi aprire agl’altri, perché ce l’ho presente quella sensazione di commozione in cui spiegabilmente il tempo perde il suo significato e sembra per un istante che il mondo si sia fermato, perché anch’io adesso che sono un’adulta desidererei che il tempo fosse un tempo “consapevole”.
…quindi io credo di sì, credo che lei tornerà, che fosse scappata solo per sistemare le cose in sospeso e poter tornare definitivamente, credo non fosse incinta e che gliel’abbia detto solo per scuoterlo, per fargli capire che quel tempo che avevano perso avrebbe potuto essere prezioso o trasformarsi in troppa distanza.
Lei tornerà perché sono una romantica e per me uno che dice:
“il suo odore insieme al mio dava vita ad un terzo profumo, che era il risultato di un’unica combinazione al mondo. Noi due mischiati. Io e lei. Senza di lei sono mezzo profumo.”
se lo merita il suo lieto fine! ;)
Have a good time
buon caffè
emme




 
il mio sottofondo musicale: "arriverà" modà feat emma