27 febbraio 2011

BENEDETTA EMME!!! "TERZA" SETTIMANA

Sono tornata ai fornelli!
Ebbene sì, lo devo ammettere la “settimana” del titolo è virgolettata perché non corrisponde al vero. È una settimanona dilatata nel tempo. Però ho delle motivazioni. Innanzitutto come sapete sono stata ko con lo stomaco per quasi due settimane e quindi vi lascio immaginare… se già il brodino non ti va giù figuriamoci il “risotto rosa pompelmo e gamberoni”! …E poi, sono sincera la mia voglia di spignattare ha, indipendentemente dall’influenza, subito una battuta d’arresto. Infondo mi sono chiesta parecchio: io non dico per dire, per condire un po’ la realtà, quando ammetto di non essere stata mai -e dico mai- a far da mangiare per più di due volte alla settimana e comunque sempre facendo cose semplici: le scaloppine ed il bon roll (che il ciel lo benedica!!!) sono stati i miei piatti forti della domenica per un bel po’ di tempo. Quindi capitemi se dopo l’impegno e l’entusiasmo iniziale pentole, fornelli, spezie e impasti vari mi sono venuti a nausea…
 Ahhhhhhhhh, quindi è per quello che sono stata male???
 Eh no Emme, non incominciare!
 Non mi sembra il caso di addentrarsi ed ammorbare l’altrui cervello con le mie teorie olistiche >_<
Anyway….
Non mi sono data per vinta. In altri periodi storici del mio caratteraccio avrei mollato il colpo, avrei lasciato che la pigrizia prendesse il sopravvento, invece no a ‘sto giro ho aspettato di rimettermi in sesto e ho rindossato con fiducia il grembiulino da chef fai da me!
Devo dire, per par condicio J, che a darmi una bella iniezione di volontà è stata anche la sempre crescente consapevolezza che non è poi così difficile e che portare in tavola qualcosa di un po’ più accurato accresce la mia autostima da casalinga! Per non parlare di quando un piatto è occasione d’incontro: come è stato con le frittelle o diventa un gesto d’affetto: come la amata/odiata torta caprese!
Ora vi racconto tutto…
in menù in questi giorni (24 gennaio- 6 febbraio):
  • fusilli al patè d'olive
  • tortiglioni al ragù di pesce
  • torta caprese
  • pollo alla cacciatora
  • frittelle
                                                                                                            
MARTEDì: FUSILLI AL PATE’ D’OLIVE
Questa ricetta la stavo aspettando!
Quando l’ho letta sul libro della Benny mi è subito sembrata golosa e alla mia portata. Anche Lei nella descrizione del piatto la racconta come una ricettina da “serata single”, semplice... io non la vedo così: a me che quando sono sola mi schiaffo nella zuppiera una bella insalatina(nata in busta naturalmente!) ha fatto fare una bella figura con LUI!

COM’è ANDATA:
Proprio bene! È davvero facile, facile e ci vuole poco tempo per realizzarla la inserirò di sicuro nel mio –ancora scarno- “ricettario everyday”. (oggi ce l’ho su con l’inglese!)
Pensate che mi sono lanciata facendo pure una piccola modifica: in originale  i pomodorini vanno mangiati crudi, io invece li ho cotti facendoli saltare per qualche minuto in padella perché mi piacciono troppo fatti così con la pasta ed in questo modo avendo il loro sughetto  ho evitato di aggiungere la passata. Per farvi capire: si crea un condimento a base di ricotta, patè d’olive e pomodorini, se fosse risultato troppo pastoso la Parodi consigliava di aggiungere un pochino di sugo di pomodoro… da qui la mia geniale modifica!!!! :P

L’EMME GIUDIZIO:
L’ho detto: buoni e perfetti per me! Di rapidissima realizzazione, non troppo “pasticciati” e soddisfacenti per il palato.
… peccato non avere avuto il basilico fresco…

VENERDì: TORTA CAPRESE
Io questa ricetta già la conoscevo. Non sapevo si chiamasse così, per me la caprese è sempre solo stata la mozzarella con il pomodoro! A casa mia la fa qualche volta, anzi a casa sua!!!!, mia mamma; ha sempre un enorme successo e noi tutti la chiamiamo la bomba! Quando si scopre che è il dolce domenicale si ha sempre una duplice emozione: gioia vera perché è goduriosissima e terrore. Nessuno sa né vuol sapere quante calorie abbia a fetta!

COM’è ANDATA:
così-così. La preparazione mi ha fatto parecchio tribolare. Cominciamo subito male con il primo passaggio: tostare le mandorle. Allora, parliamone! “mettere le mandorle sulla placca del forno foderata di carta da forno e farle tostare a 200° per circa 10minuti, fino a che non sono scurite e profumate”
Profumateeeeeeeeeeeeeee?????????????
Un incubo!
Dopo 3 minuti in casa mia si era profuso un odore folle che si è velocemente impossessato di ogni singolo oggetto ed ambiente compreso il mio cervello. Ero ubriaca! Mi è persino partita la scimmia che fossero velenose (la mia materia grigia tostata con la frutta secca aveva appioppato loro proprietà delle sorelle amare…) le ho frullate per senso del dovere, ma poi non le volevo più usare… però mi sarei incasinata cercando la quantità giusta di farina per sostituirle, visto che in questa torta la farina non ci vuole. Non ci vuole. Capito perchè la chiamiamo “la bomba”??!!
Nauseata e stoica, nonché braccino corto –non li butto tutti ‘sti euro di mandorle! Mi ci compravo una magliettina in saldo da Zara!- procedo nella preparazione.
Quando la metto in cottura nel forno, che forse avrei dovuto un pochino areare,  dopo 15 minuti si comincia a scatenare una puzza triste… arriva LUI a casa: “…mmm… ma che buon profumino!”
Ehhhhhhhhh?
Chi di noi due amore si è fottuto le narici?

L’EMME GIUDIZIO:
Quando l’ho guardata negl’occhi pronta e finita, zucchero a velo indossato la faccia non era male. Ma ormai ero super in fissa che fosse immangiabile, LUI aveva l’acquolina! Ottimo. Siccome in teoria avrei dovuto portarla a casa di amici per fare un pensierino alla cuoca e sollevarla dalla preparazione del dessert (che tra l’altro lei fa benissimo… che figura!) ho deciso fermamente di andare in pasticceria. Ne è nato un affare di stato e visto che io sono notoriamente drammatica LUI l’ha tagliata corta proponendo un accordo inappellabile. La torta è venuta a cena con noi ed io sono passata in pasticceria per dei dolcetti di supporto/alternativa.
Che vi posso dire? Non ne è avanzato neppure un pezzettino! Io facevo finta di no (no, non sono affatto cocciuta!) ma l’ho mangiata di gusto.
Però preferisco quando la cucina mia madre!

MARTEDì: TORTIGLIONI AL RAGU’ DI PESCE
Il martedì è un giorno tranquillo, in cui sono spesso ispirata per la cucina: lui non ha gli allenamenti, io non ho danza, la settimana è appena iniziata e circolano energie…
Stasera tortiglioni! Meno male che non erano fusilli perché avevo solo quelli e sapete che io sono precisetta!!!

COM’è ANDATA:
Lo so che l’ho già detto però non ce la posso fare mi devo ripetere: io non ho mai frequentato così tanto il burro in vita mia! Pensate che per tenerlo in casa senza ritrovarlo all’occorrenza aperto da troppo tempo da anni ormai ho adottato la confezione divisa in piccoli panetti incartati singolarmente!
Questa ricetta con la passata di pomodoro al posto del concentrato e l’olio al posto del burro potrebbe essere un pelo più light… A Benedè! Qua va a finire male!

COM’è ANDATA:
La preparazione è tranquillissima, io ho perso un po’ di tempo perché ovviamente mi ero dimenticata di tirare fuori dal freezer il merluzzo la mattina e ho dovuto farlo scongelare con il micronde al momento.

L’EMME GIUDIZIO:
Anche in questo caso una ricettina “pret a porter”! come piacciono a me: non troppo complessa e con ingredienti che mettono d’accordo tutta la famiglia! Anzi un modo diverso per mangiare il merluzzo che secondo me meriterebbe di essere servito senza pasta ma come secondo insieme a patate arrosto e un’insalatina. Tiè!!!

POLLO ALLA CACCIATORA
Questa è proprio una cosa che volevo imparare a fare, quando ho visto che era contenuta tra le ricette proposte ero davvero contenta!
Mi sembra proprio una di quelle cose che fanno ricco un pranzetto senza troppo sbattimento nonché una portata della nostra tradizione: assolutamente da conoscere!

COM’è ANDATA:
Il primo passaggio mi ha shoccata! “togliere la pelle al pollo”. Ok. Che problema c’è?! C’è che non si stacca mica così in nonchalance, è appiccicaticcia e lotta per restare al suo posto. Io ho odiato questo passaggio, non come desquamare il pesce ma… quasi… è una di quelle robe in cui focalizzi che la pelle del pollo è pelle e quella roba con cui gesticoli è una coscetta e ti senti una merda e pensi alla dieta vegetariana… ma non voglio scherzare su questo argomento che tra l’altro mi interessa moltissimo e smuove in me tanti dubbi e sentimenti contrastanti quindi… anzi anyway… torniamo a noi e alla mia goffaggine in cucina!

L’EMME GIUDIZIO:
Davvero squisito! Penso che fin qui sia stata la ricetta che LUI ha amato di più. L’ho fatta mia!
…e devo dire che l’ottimo sughetto pomodorinoso che rimane nella padella secondo me si presta benissimo a condire una pastasciutta, a meno che non lo facciate fuori come noi a suon di scarpetta!

SABATO: FRITTELLE
Le frittelle fanno allegria! Mi ricordano quando ero bambina e non riuscivo ad aspettare che mia mamma ne riempisse un piatto per servirle in tavola  e le rubavo… mi ricordo pure bene la sensazione dello zucchero a grenalliche si sposa con la pastella… wow! Erano anni che non le mangiavo. E visto che risveglia memoria d’infanzia con chi altro condividere questo gustoso piacere se non con la mia adorata Kitty e con Panno?!
Dovevamo andare a teatro così ho pensato di organizzare una lauta e golosa merendata per spezzare la fame che di solito ci piglia a metà spettacolo in attesa dell’epilogo e della cena!

COM’è ANDATA:
La pastella, la Benny l’aveva ben specificato doveva presentarsi bella consistente e uniforme, e così era. Non mi ha delusa però ne ho dovuta sprecare un po’ perché sono una frana a friggere e le prime tre frittelle le ho letteralmente carbonizzate. Che palle! Respiro profondo, cambio d’olio e… una bella rivista! Eh sì! Una vera cuoca sa quando è inutile accanirsi e ho messo ai fornelli LUI. vuoi mangiare? Meritatelo!

L’EMME GIUDIZIO:
Che bello! Ho allestito una tavola imbandita ricca di mini marmellatine di tutti i gusti, nutella e dispenser dello zucchero a velo in modo che ognuno potesse arricchire la sua frittella come meglio preferiva. È stato divertente,loro son venute buone e gli ospiti han gradito! ;)




il tavolo delle frittelle e dei golosi!

la pasta al patè d'olive... servirla in una zuppiera è un di più chiccoso!

il mitico pollo alla cacciatore e suo fratello: il fantastico sughetto!


la caprese: amore/odio

i tortiglioni al ragù di pesce... mmm!


 il mio sottofondo musicale: " goodnight moon" shivaree

19 febbraio 2011

COMINCIAMO BENE!

Brutta, brutta, bruttissima roba l’influenza.
… se comincia con il weekend poi!
 … se domenica sei ancora una pezza umana poi!
Allucinante. Venerdì scorso:ti finisco di lavorare apparentemente in forma, già durante la strada per tornare a casa qualche avvisaglia di cedimento,  in fila alla cassa del supermercato giuro ho creduto più volte che non ce l’avrei fatta, poi finalmente a casa: non ho mai fatto così poche coccole al mio cane!!!!!
Una serata da vero incubo, ho anche pensato si rendesse assolutamente necessario chiamare l’esorcista, poi l’intervento della guardia medica è parso sufficiente.
LUI mi risquote dolcemente dal mio coma vomitoso: “Amore è arrivato il medico.”
Apro gli occhi, mi si presenta alla vista un omone più simile ad un pugile che ad un dottore , un taglia media ok, non un peso massimo, però… stesso tipo di naso, tutto vestito di nero –ma che è un brutto segno????-  con le spalle larghe e le mani tozze, unghie cortissime un po’ rovinate, strapulite niente da dire ma come rimpiange l’immagginario  adesso le bellissime dite del mio proff di tecnica delle medie; io glielo dicevo sempre: “proff lei c’ha le mani da chirurgo” e lui “applicati EMME che lasci i segni sulle tavole con quelle mini mani da muratrice!”  ah! Come rimpiango! Sì specie ora che so in questa stanza dove si andrà a parare… iniezione! Cinque minuti di paura e poi speriamo un po’ di ritrovato benessere.
Ahai!
Salve dottore.
Dopo un po’ mi compare nella camera, l’accompagnatore del medico, non so che cos’è: un infermiere? Un ausiliario? Un volontario? Bò! Davvero una persona tranquilla e rassicurante di quelli che quando stai poco bene pensi: “dovrebbero avere tutti un carattere così”, mi ricordava tantissimo Fabio&Mingo di Striscia, del duo quello che non parla mai, mi prova la pressione. 5 volte. L’apparrecchio non è quello che adopera di solito. Tranquillo non c’è nessun problema ma possiamo ridare un po’ di linfa al braccio? Avete presente quando il braccio ti comincia a fare quel colorino vinaccia?!
Non fa niente. Santo plasil. Santi pure voi che me l’avete dato!!!!!!
I successivi 4 giorni non ve li racconto, solo una cosa vi voglio dire: bleaaaaaaaa
Proprio ‘sta settimana che finalmente fuori anche a Milano c’è un sole che richiama alla primavera. Dicono (sì dicono, quelli che fortunelli sono fuori a goderselo) (no, non è invidia, cosa ve lo fa pensare??) che faccia anche un bel calduzzo…
E io?
Ho la febbre, sono bianca come un cencio, ho dei capelli incartapecoriti che secondo me se glielo chiedo la frangetta sta in piedi!
Allora… come migliorare almeno un po’ quest’ennesima giornata di reclusione???
Quasi quasi provo il  stampy set per nail art essence che ho acquistato parecchio tempo fa e con il quale non mi sono mai cimentata!


ecco il necessario: una base trasparente, uno smalto di un colore... che ci va!, il mitico set, uno smalto molto pigmentato per fare gli stampini (io ho quello della essence) e un top coat -nel mio caso brillantinoso!

i primi passaggi sono banalissimi. una limatina per ridare forma alle unghie, base, 2 mani dello smalto scelto (il mio è il debby color play n° b409)

a questo punto la parte difficile: gli stampini! per creare i disegni ho usato stampy polish di essence ( 002 black) perchè non tutti gli smalti vanno bene per quest'operazione sia per pigmentazione che per consistenza. bisogna mettere un pò di colore sul disegno della ruota scelto tirando come se si mettesse lo smalto sull'unghia in modo che il colore vada bene in tutti i particolari del disegno. con l'apposita paettina lo "scraper" si tira via lo smalto in eccesso, ora con un movimento circolare si ruota il "timbratore" sulla sagomina smaltata e così facendo si cattura l'immagine. lo stesso movimento circolare si rifà sull'unghia in cui si vuole imprimere il disegno.

la faccenda non è semplicissima. ad ogni passaggio è preferibile pulire con un cotton fioc imbevuto di acetone tutti gli elementi del set in modo da non creare sbavature per la "stampa" successiva. quando finalmente le 10 dita(che vi assicuro sono sembrate 30!) sono a posto si fissa il tutto con un top coat!

io l'ho sceltobrillantinato perchè mi piaceva molto l'effetto un pò "rivitalizzante"!



che dite?! ;)



il mio sottofondo musicale: " je veux" zaz

11 febbraio 2011

LESSICO FAMIGLIARE!

Non so perché con questa tazza fumante tra le mani mi ritrovo a pensare che mia mamma ha coniato tantissimi termini che oltre ad essere diventati parte vitale del mio vocabolario (tranne uno: poi capirete!), sono piccole porte, passaggi segreti per ritornare in un’attimo a quand’ero bambina.


Ecco allora la mitica sguendarina, non so più nemmeno come si chiama in verità… è il grembiule da cuoca,quello che si indossa in cucina o durante le faccende domestiche insomma; ma come fate a non saperlo?????

Il benaugurante “buon tutto!” che io trovo utilissimo per cavarti d’impaccio in una serie di situazioni formali e convenevoli tipo : in metropolitana ti fermano a parlare, tu sai di avere già visto quella persona ma… dove?, e mentre cerchi forsennatamente nei cassettini della memoria (anche lo zio Jerry ha coniato un termine fantastico!!) qualche informazione random sull’individuo in questione questo ti ha già chiesto tutto di te :come sta tuo padre, tuo fratello, lo zio che quando ci frequentavamo aveva preso il colpo della strega, pure del pesce rosso si ricorda, e tu? Tu non puoi contrattaccare spostando l’attenzione dai fatti tuoi a lui perché non hai idea di cacchio sia, e quindi ? vai di generico! E tu? Tutto bene? Cosa combini di bello? …ah che interessante! Oh cavolo purtroppo è la mia fermata, bhè allora – ecco che arriva- BUON TUTTO!

Però il “buon tutto!” ha anche un’anima benaugurante molto dolce che secondo me è proprio una bella roba da sperare per qualcuno a cui si vuol bene, più di “buona fortuna” che mi sa un po’ di “c’avresti proprio bisogno di una botta di c…. per cavartela in ‘sta cosa!”

Poi è la volta della “uiscolescion” versione mammesca del breakfast, ebbene sì è decisamente questo il termine che non uso… hi hi hi! Ed è forse il passaggio che mi ha catapultata tra queste righe oggi, visto che è mattina e con il mio tazzone di caffelatte mi sto strafocchiando un sacco di "incontri" i buonissimi nuovi biscotto del mulino bianco!

E per finire, un’inizio, il mitico incipit di un certo tipo di sue frasi che cominciavano e cominciano sempre con: “uno dei piaceri della vita è…” e poi lì ci sta un mondo da “l’andare a letto quando si è stanchi” a “godersi la libertà di un tramonto sulla spiaggia”!

Ed è proprio di questo che volevo parlarvi di uno dei piaceri della vita secondo me ma questa digressione sul lessico famigliare mi ha portata un po’ troppo lontano, in tutt’altra storia e così ora avrei davvero piacere di sapere se anche voi avete nel vostro modo di parlare qualche parola bislacca (ma molto preziosa :)) nata da un “grammelot genealogico” da condividere e perché no, magari regalare al nuovo vocabolario!!!!!!!

un bell'incontro: biscotti e libri!!!
il mio sottofondo musicale: "Michelle " the Beatles